"Seguiamo con particolare attenzione le vicende della Casa circondariale di Cuneo legate all'ipotesi di reato di tortura denunciate da alcuni detenuti. Se questi fatti venissero confermati costituirebbero una violazione intollerabile dei diritti e della dignità di esseri umani. Da convinti garantisti quali siamo, sottoscriviamo la lettera inviata ai giornali dal collegio difensivo di alcuni agenti circa l'inopportunità della scelta della Procura di Cuneo di rendere noti i nomi degli indagati e quella di alcune redazioni di pubblicarli". Così in una nota Filippo Blengino, Alexandra Casu e Raffaele Fiorito, rispettivamente Segretario, Tesoriere e Presidente di Radicali Cuneo “G. Donadei”.
"Gli agenti, - continuano i tre radicali - come qualsiasi cittadino, sono innocenti fino a prova contraria, ed esporre il loro nome alla pubblica opinione in attesa di giudizio è una scelta che stigmatizziamo. Rinnoviamo l'invito rivolto a parte della politica di lasciar svolgere alla magistratura il proprio lavoro senza intromissioni o partigianerie aprioristiche. Con questo spirito abbiamo chiesto al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria l'autorizzazione per accedere al carcere di Cuneo il prossimo 5 novembre. Sarà una visita a tutta la comunità carceraria, detenuti e personale, come facciamo da sempre" – concludono Blengino, Casu e Fiorito.