"No, non c’è davvero da essere orgogliosi. Cuneo, città medaglia d’oro per la Resistenza, caccia via i senza tetto che sono venuti per la raccolta della frutta. E non è che possano tornare a casa, visto che arrivano dall’Africa o da altri Paesi lontani. Arrivano qui spinti dalle guerre e dalla fame, conseguenti al modo di vivere degli Europei, che sono tra quei popoli che si ritengono padroni della terra perché ne controllano l’economia. Ma come si può essere tanto incapaci di conoscere il mondo e le sue complesse realtà? Ieri eravamo noi i migranti e molti di noi lo siamo anche oggi. La Storia è una ruota che gira e se non impariamo la lezione ci possiamo trovare ancora dall’altra parte.
Chiediamo agli Amministratori di assumersi non solo la responsabilità di una gestione economica, ma anche della gestione etica dei loro compiti. Una Città non ha solo denaro e commercio, ma anche valori e difesa dei diritti umani, anche per indirizzare ad una consapevolezza intelligente e responsabile i cittadini.
E come è possibile fare delle persone un “usa e getta”? Va bene che raccolgano frutta, ma poi li gestiamo come scarto sociale? Il movicentro non è adeguato: si trovino altre soluzioni. Perché coloro che si servono della manodopera non si fanno carico dell’accoglienza, allestendo strutture stagionali adeguate nel rispetto delle persone e del lavoro?
Ma oltre a ciò bisogna rilevare la assoluta violazione dei valori democratici e dei principi costituzionali, costituita dal Diaspo in questa fattispecie. E’ almeno indecoroso, oltre che improprio ed assurdo. Non ci resta che vergognarci."
Gemma Macagno (Se non ora quando - Membro di Direzione di Radicali Cuneo)