“L’anime triste di coloro Che visser sanza infamia e sanza lodo”,
Cit. Dante Alighieri
La Treccani definisce un ignavo come una persona pigra, indolente nell’operare per una questione di mancanza di volontà e di forza spirituale, sono quelle persone che nella vita non hanno mai agito né per il bene né per il male, non hanno mai avuto né espresso idee proprie e si sono sempre adeguati alla massa, all’idea del più forte.
Per quanti che siano, pochi o molti, nella collettività rappresentano un freno al cambiamento, al progresso, all’evoluzione sociale, non stimolano il dibattito, il confronto, né alcuna azione umana che possa produrre miglioramenti per alcuno.
Esporre la propria idea è un atto di generosità, ma serve attrezzarsi di autoironia per proteggersi dalla scalpitante forza dell’ego, sempre impegnato a prende il sopravvento, ma vale la pena di affrontare la battaglia per poter dire a testa alta che si ha una “propria opinione”.
Nella cultura piemontese e contadina, che ci è madre, prevale spesso il “lasa ca parlu lur ca san, ca i pias parlè..” traduco la mia pessima trascrizione “lascia parlare loro che pensano di sapere e/o che gli piace parlare, che amano esporsi “ questo significa farsi da parte con l’ipocrisia di voler apparire saggi, umili, moderati, spesso semplicemente non si ha voglia di approfondire, impegnarsi, mettere il proprio cervello in azione, a meno che non ci sia un interesse particolare, quasi sempre in merito a denaro o reputazione . Da persona che si è sempre esposta, ammetto di detestare questa astuzia/ipocrita, penso infatti che l’ignavia sia uno dei silenziosi mali di cui le nostre piccole comunità devono liberarsi, per poter affrontare, attraverso un dialogo che coinvolga tutti, le difficili sfide e scelte che ci troveremo di fronte data la velocità dei cambiamenti sociali.
Scelte che avranno risvolti importanti sulla convivenza tra le persone, sulle loro relazioni, sul loro diritto alla autodeterminazione ed alla ricerca della propria realizzazione/felicità.
Parliamone, parliamoci, parlatevi … la poilitica è questo, ed è l’unico strumento che abbiamo per proteggerci dal mercato, per il quale siamo apparati funzionali alla produzione e/o consumatori.
Siamo cittadini.