Di seguito la lettera inviata al Sindaco di Cuneo e ai consiglieri comunali.
Signor Sindaco,
Signora Vice-sindaca,
Gent. Consigliere/a,
Come avrà certamente avuto modo di apprendere dalle ultime notizie, l’esecuzione della condanna a morte del ricercatore Iraniano Ahmadreza Djalali, potrebbe avvenire in questi giorni. Ci rivolgiamo a Lei, nella più sincera speranza che la vita di quest’uomo, di questa figura che tanto ha fatto per il nostro Paese e per la nostra Regione, che in Piemonte ha vissuto e lavorato, tessendo una rete di rapporti e apportando il suo contributo di esperto alle nostre università, sia per Lei un’assoluta priorità in questo momento. Perché non c’è più tempo. Non c’è più tempo, perché un uomo innocente, in carcere da 4 anni, costretto a mezzo di tortura a confessare un ridicolo crimine mai commesso di “spionaggio” è condannato a morte. Non c’è più tempo, perché tra qualche ora quest’uomo potrebbe non esserci più, giustiziato da un regime, l’Iran, che utilizza la condanna a morte come strumento principale contro oppositori politici, prigionieri di coscienza, donne e perfino minorenni.
Le chiediamo di agire immediatamente, di utilizzare la Sua posizione all’interno di un’istituzione democratica, affinché il Comune di Cuneo si schieri apertamente dalla parte della vita di Ahmadreza Djalali. Ci auguriamo che il Comune di Cuneo difenda la vita di Djalali, chiedendo che il governo italiano richiami oggi stesso l’ambasciatore Iraniano, esercitando in tal modo pressione istituzionale e diplomatica sull’ambasciata iraniana, affinché Djalali sia rilasciato immediatamente e un crimine tanto grave venga scongiurato.
Con speranza,
Filippo Blengino, Alessia Lubèe e Gabriele Melino
(Segretario, Tesoriera e Presidente Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei)