Leggi qui la lettera di Luca Bizzarri
Buongiorno compagni,
da iscritto al PRNTT, da simpatizzante radicale (non credo di avere e/o di meritare la patente di radicalità, qualora esistesse una “motorizzazione radicale” pronta a rilasciarne una a chicchessia…), ma soprattutto da elettore, cittadino e amante della storia radicale (TUTTA!), mi preme rispondere al post comparso su Facebook settimane fa, sul profilo del simpatico e sempre pungente Luca Bizzarri.
Caro Luca…che dire? Ciò che scrivi è giusto, condivisibile e, aggiungo, parafrasando Remarque, non vi è, in ciò che scrivi, “nulla di nuovo sul fronte radicale”. E queste tue parole, a mio avviso, sembrano pronunciate un po’ cadendo dal pero, ad oggi nel 2021. Non sta a me ricordare la complessità del mondo radicale, i litigi, le porte sbattute, i vaffa, i rigagnoli vari in cui si è ultrascisso tale mondo (propriamente o impropriamente definito “galassia”, tempo addietro) e, sopra ogni cosa, l’odierno bipolarismo (che spesso confonde chi radicale non è e non lo è mai stato) tra Radicali Italiani e PRNTT.
Ma proprio su quest’ultimo concetto vorrei, perdonami, insistere: se io, tu e tanti altri compagni abbiamo deciso di entrare a far parte di questo mondo (facendo ciò che si deve, ognuno col e nel proprio piccolo…), senza alcuna pistola puntata alla tempia…beh sapevamo a cosa andavamo incontro: si legge, si studia, ci si informa e, se si vuole, lo si abbraccia…questo mondo radicale così incasinato. Come diceva il buon Tortora: ”Ero liberale perché ho studiato, sono radicale perché ho capito”. Ecco, io non sono Tortora. Magari avessi un decimo delle sue capacità, competenze e coraggio…ma oggi, che tu, urbi et orbi, dica “Volevo solo essere radicale…”, con un pizzico della tua sagace ironia…beh, mi viene da risponderti, senza ironia, che se vuoi essere radicale CERTE COSE le devi capire. Se arrivi a NON capire il PRNTT nella sua essenza, al di là e sottolineo al di là delle beghe, dei litigi, dei pannelliani, dei boniniani e di tutte le menate tipiche del mondo sopracitato…la domanda che ti pongo è: "Che ci stai a fare nel Partito Radicale?”.
Condivido la tua amarezza, che è la mia, dovuta alla distanza fra compagni, davvero. E accuso apertamente Radicali Italiani e il PRNTT di farsi i dispetti come i bimbi su battaglie epocali, serie, che sono costate anni di lotte di personaggi illustri. Dispetti del tipo…Radicali Italiani non dà il suo appoggio ai referendum sulla giustizia (perché oltre un mero e inutile invito ad andare nei comuni a sottoscriverli…non ha fatto altro!)? Allora, in bella risposta, il PRNTT non si dà una mossa su quello per la cannabis! Ecco, siamo arrivati a questo punto. Con responsabilità da ambo i lati, con astio (quando non un vero e proprio odio!) da ambo i lati. Ma veniamo ad oggi: sono stati raggiunti grandi risultati che appena qualche anno fa erano sogni: eutanasia, giustizia e cannabis. NONOSTANTE i litigi e le beghe…ecco, noi siamo questo caro Luca!
Tu dimmi quale forza politica è riuscita, in questo gran bordello che è il mondo radicale, divisa o compatta, a raggiungere in così poco tempo cotanto successo e non per il suo elettorato, ma per tutti i cittadini! Solo “NOI”. Questo dobbiamo dire. Questo vorrei leggere sul tuo profilo. Per quanto mi riguarda, sostengo con le mie firme le lotte che condivido del PRNTT e di Radicali Italiani e le ho firmate tutte. Mi turo il naso (dinanzi alla Lega e dinanzi al 2x1000 che richiede e prende Radicali Italiani, una vera infamia…) e sostengo le loro lotte, se le condivido. Perché ho deciso, in un modo o nell’altro (forse un modo tutto mio), di starci in questo mondo, che sarà incasinato senza dubbio, che sarà astioso certamente, che sarà come ti pare, ma che è l’unico al momento che mi (ci?) stia dando ancora una ragione per PENSARE politicamente. E che stia rendendo più civile questo paese. Con tutto il bordello, annesso e connesso…