Nessuno ci credeva. In tre mesi, alla fine di una pandemia, raccogliere le firme per un Referendum sull’Eutanasia pareva, a tutti, essere solo uno spreco di soldi e risorse. E chi era così scettico non aveva tutti i torti, perché sembrava davvero un’impresa fuori dalle nostre possibilità. Eppure, a distanza di mesi, abbiamo raccolto più di un milione di firme, un’onda che ha travolto la scena politica italiana (e non solo).
Io in questi mesi ho avuto l’onore di far parte della regia del comitato promotore del Referendum Eutanasia, come coordinatore per il Piemonte. Sembrerà banale dire che è stata un’esperienza unica, però é così davvero! Voglio ringraziare di cuore Matteo Mainardi, ossia quella persona che (in silenzio) ha mandato avanti la baracca, insieme al meraviglioso staff dell’Associazione Luca Coscioni. Senza di lui e senza l’incredibile macchina da guerra (ovviamente nonviolenta) della Coscioni, oggi non saremo arrivati a questo punto.
Il Piemonte alla fine dei conti (tra firme online e cartacee) ha raccolto tra le 65 e le 70 mila firme. Questo risultato, indubbiamente storico, lo dobbiamo a settantuno persone che hanno lavorato ininterrottamente come referenti delle loro città, organizzato decine di tavoli. Dalla Provincia di Verbania a quella di Cuneo, sono stati centinaia i volontari che, sotto il sole cocente, sacrificando giorni al mare o in montagna, hanno lottato per ciò in cui credevano. Soprattutto giovani, spesso giovanissimi, come Liam Boldi (17 anni!!) che ha raccolto firme per tutte le sue vacanze estive. E soprattutto donne, come Paola A. Stringa, l’autenticatrice torinese che con la sua onnipresenza, simpatia, energia e voglia di fare, ci ha dato la carica anche nelle settimane più complesse. Pannella parlava di “Radicali ignoti”, ed io invece voglio scrivere di un “volontario ignoto”: Daniele Degiorgis. Daniele non si è perso neanche un banchetto a Torino. Tutti i giorni dell’estate, da giugno a settembre passando per Ferragosto, lui c’era. Come lui, sono migliaia i “volontari ignoti” che, in tutt’Italia, spesso senza che il tema li riguardi in prima persona, gratuitamente, ci sono stati. Hanno fatto la loro parte, per permettere a tutti di scegliere.
Il Referendum, questo Referendum, è il concreto esempio di cosa sia la democrazia e di come si possa fare politica radicale: in maniera trasversale, con chiunque a bordo della nave per un determinato fine, tra la gente, per strada, insieme, con felicità e amore per i diritti di tutti. Abbiamo raccolto questo mare di firme senza grossi partiti o enormi disponibilità economiche, ma con la forza di singoli cittadini e piccole associazioni (come l’Aglietta, dalla quale sono passate circa 20 mila firme, o Radicali Cuneo, che in una Provincia difficile e isolata ha raccolto migliaia di firme).
Ora ci aspetta una campagna referendaria che sarà tutt’altro che facile… Ma possiamo farcela, per davvero!
Intanto, semplicemente grazie... Grazie per aver firmato, grazie per esserci stati e grazie per ciò che abbiamo fatto insieme!