Abbiamo chiesto il contributo di autenticatori di firme, e continueremo a farlo, ai protagonisti della politica locale, Consiglieri comunali, Assessori, Sindaci, ma registriamo quasi ovunque grandi silenzi, alcuni attendono indicazioni di partito, altri temono di deludere il loro bacino/patrimonio elettorale, altri non hanno la minima intenzione di informarsi.
Il confronto sui temi “etici” non è considerata un’opzione dai nostri amministratori più vicini, meglio delegare il dibattito ad altri, meglio stare sul ciglio della strada, a sbirciare cosa succederà, ci sarà tempo per esprimere opinioni, magari collettive, traendo forza morale dalla rassicurazione di essere parte del gruppo conservatore in caso di fallimento del referendum o di ri - adattare elegantemente la propria “ etica pubblica ” alle nuove regole che interpretano (come sempre è stato nella storia) nuove istanze sociali ormai presenti in ogni angolo del mondo che si possa definire civile e democratico.
Questione di coscienza certo, ma noi esseri umani siamo animali sociali, come può quindi la coscienza individuale eludere le nuove istanze della società ?
Come si può non adoperarsi, quando se ne ha facoltà, per dare la possibilità ai cittadini di esprimere con il loro voto la loro posizione (pro o contro) su una istanza così meritoria ?
Mentre decine di uomini e donne, imprigionati in sofferenze atroci fisiche e morali attendono... e chi può pagare, affronta il viaggio in altri paesi per poter avere quella che per loro, e non sta a noi giudicare, rappresenta l’unica via d’uscita dall’inferno.